E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

domenica 16 ottobre 2011

Ritratto di signora special edition: Marianne Dashwood




Nuovo appuntamento con i post per celebrare il bicentenario di Ragione e sentimento, stavolta ecco il Ritratto di signora dedicato a Marianne Dashwood, l'altra protagonista del romanzo!

Marianne è una adolescente sognatrice e appassionata che vive le sue emozioni totalmente e pienamente in ogni sua sfumatura perché crede che una vita senza passione non sia degna di essere presa in considerazione. Vede la realtà quasi come un melodramma o un film muto in cui le emozioni sono portate all'eccesso; per lei sentire in maniera così forte le emozioni è la cosa più naturale del mondo, si considera incapace di fingere e dissimulare. Questa sua indole la porta spesso e volentieri ad avere delle incomprensioni con la sorella Elinor, più saggia e razionale di lei, la quale non approva questo aspetto del carattere della sorella minore, mentre Marianne non approva la mancanza di passione di Elinor. Comunque, Marianne va avanti per la sua strada convinta della bontà delle proprie convinzioni. Tali convinzioni vengono messe alla prova, per così dire, quando Marianne incontra Willoughby, bello, giovane, appassionato, brillante... la personificazione stessa dell'eroe romantico che infiamma il cuore della ragazza! Un uomo che corrisponde perfettamente all'idea dell'amore di Marianne: un idillio da romanzo d'amore il cui eroe è un uomo votato alla perfezione assoluta e per questo degno di essere idolatrato. Marianne completamente convinta della perfezione di Willoughby e quindi della perfezione dell'amore che dà fondamento a tutte le sue tesi, vive una breve stagione felice ritenendola una felicità inattaccabile destinata a durare per l'eternità. Così non è. Marianne dovrà svegliarsi bruscamente dal suo sogno e guardare in faccia la realtà: Willoughby si è solo preso gioco di lei, abbandonandola per un'ereditiera e alla sfortunata Marianne non resterà che disperarsi e quasi morire d'amore, morte a cui verrà strappata solo grazie all'affetto della sorella e alla devozione del Colonnello Brandon. Solo adesso Marianne si rende conto del suo errore, della follia delle sue convinzioni, solo adesso comprende che le emozioni eccessive sono uno sbaglio, che la natura umana è fatta di imperfezioni e che bisogna accettarle così come sono, solo adesso può vedere nel Colonnello Brandon quell'amore sincero, disinterressato e devoto che fino a poco prima disprezzava, solo adesso comprende che l'amore che le offre lui è l'unico amore reale che abbia mai ricevuto e grazie a lui ritroverà la serenità.

Per Marianne questo è l'unico finale possibile, sposata e ridimensionata con Brandon. Questo perché tutti gli atteggiamenti di Marianne nei confronti dell'amore idealizzato e nell'incrollabile fiducia che in esso ripone e che la portano ad amare ciecamente, quasi fino alla morte, Willoughby non sono reali; lei insegue qualcosa che non esiste, un modello di perfezione che non c'è. La breve stagione felice che vive con Willoughby significa che una volta aperti gli occhi sulla vera natura di lui Marianne non potrà mai più vedere l'amore come in quel frangente perché la terribile delusione le ha fatto perdere le illusioni e quello slancio assolutamente spontaneo e immediato che la caratterizzava. Laddove prima si gettava a capofitto fiduciosa della perfezione dell'amore... in seguito ciò non può più farlo perché l'esperienza le ha fatto comprendere che quel tipo di idealizzazione non era reale; e lei non sarà mai più in grado di vivere una stagione felice come quella poiché adesso sente e comprende in modo diverso il mondo, ha capito cose che allora non vedeva... Perciò il fatto che lei si calmi e accetti l'amore di Brandon è il senso di accettazione di un amore reale fatto della consapevolezza che i sentimenti e le relazioni si costruiscono su basi solide, giorno dopo giorno spesso con difficoltà, e non su qualcosa di astratto e poco reale. Se Marianne nel romanzo simboleggia il sentimento e la passione eccessiva, Brandon simboleggia la realtà dell'amore a cui arriva Marianne dopo aver vissuto per anni con gli occhi bendati cercando a tentoni qualcosa che non esisteva. Ora che lei ha imparato cos'è veramente l'amore saprà viverlo in maniera più reale accanto ad un uomo che le offre un amore reale.




2 commenti:

Vele Ivy ha detto...

La cosa che mi piace di più di Marianne è proprio il suo "brusco risveglio", la crescita che la porta a capire i suoi abbagli. E' veramente un personaggio moderno, secondo me.

Silvia ha detto...

Sì, è vero, Marianne è un personaggio molto moderno, la sua maturazione è uno degli aspetti più importanti del romanzo!

;-)