E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

giovedì 29 marzo 2012

Il manga di Orgoglio e pregiudizio in Italia da giugno!

In un post di qualche tempo fa vi ho annunciato che Goen pubblicherà ad aprile il manga tratto da Emma ad opera di Yoko Hanabusa e già allora l'editore aveva fatto intendere l'imminente pubblicazione anche degli altri manga tratti dai romanzi di Jane Austen, ora finalmente posso darvi una data certa: Orgoglio e pregiudizio di Reiko Mochizuki arriverà nelle fumetterie italiane a giugno! Saranno due volumetti di circa 200 pagine: il secondo verrà pubblicato ad agosto! E' davvero una grande notizia per tutte le Janeites italiane! E non finisce qui: in autunno (probabilmente in ottobre) sarà pubblicato anche il volumetto di Ragione e sentimento!

Amanti di Jane Austen e dei manga prendete nota di queste date!






lunedì 26 marzo 2012

Niamh delle fate, una musa preraffaellita - Ep. 8: Insieme

Episodi precedenti:








Episodio 8. Insieme

Waterhouse nel finale della lettera riportava che Thomas era tornato a Watton-at-Stone dopo la malattia e che folle e disperato aveva continuato a vagare per la campagna recitando passi della ballata di Keats, sempre convinto di essere il cavaliere della storia, e che aveva continuato a disegnare il volto dell'amata perduta fino alla sua morte avvenuta nel 1892.





Disegno di Silvia con elaborazione grafica di Vele Ivy




Jane alla morte del fratello aveva inviato lo studio preparatorio del ritratto di Niamh a Waterhouse, spiegandogli che era l'unica opera del fratello che non era andata perduta: purtroppo tutte le altre erano state bruciate da Thomas stesso in un impeto di follia, mentre il ritratto originale era stato dato via da Friedrich von Werther, il marito di Niamh, dopo la morte della moglie e nessuno sapeva dove fosse finito. Provando troppa pena nel conservare quell'unico disegno, visto che lei in qualche modo si riteneva colpevole per lo sfortunato amore, ma non avendo il coraggio di distruggerlo, infine era giunta alla soluzione di spedirlo a Waterhouse, sicuramente la persona più adatta per averne cura e preservare il ricordo del fratello. Ricevuto il disegno, Waterhouse si sentì sorpreso e commosso dal gesto di Jane, considerando che in tutti quegli anni non aveva mai smesso di essere "ossessionato" dalla triste storia di Niamh e Thomas, a tal punto che decise di utilizzare come base lo schizzo di Thomas per dare volto alla sua Belle dame sans merci con le fattezze di Niamh e il cavaliere con le fattezze di Thomas. Waterhouse aveva spiegato così la ragione di tale decisione: "Desidero fare in modo che i due innamorati possano essere riuniti e immortalati nel mio dipinto, visto che non hanno potuto vivere il loro amore nella realtà". Quando terminai di leggere nel mio spirito regnava un grande sconvolgimento, e non poteva essere diversamente dopo essere venuta a conoscenza di una storia tanto struggente. Per qualche istante, tenendo tra le dita i fogli, cercai di respirare profondamente e di raccogliere le idee che mi si erano affollate nella testa durante la lettura. La consapevolezza di aver scoperto un documento eccezionale, come uno scritto inedito di Waterhouse, era niente in confronto alla straordinaria storia che ne era emersa, una storia probabilmente sconosciuta al resto del mondo. Istantaneamente provai un senso di gelo al pensiero che nessuno conoscesse la storia di Niamh e Thomas, mi sembrò una seconda ingiustizia nei confronti dei due innamorati già così duramente provati da un destino avverso. Ci pensai un po', poi giunsi alla conclusione che il minimo che potessi fare era quello di far conoscere una storia d'amore rimasta sepolta nell'oblio per oltre un secolo, questo cambiando il mio progetto di tesi: capii che dovevo farla su Thomas e il suo ritratto di Niamh. Mi sembrava tutto così ovvio, il fatto che proprio io avessi scoperto la lettera di Waterhouse era il segno che dovevo essere io a raccontare questa storia. Presa la mia decisione, tornai ancora una volta a vedere il ritratto di Niamh, mentre la sua attenzione era puntata sul magico cerchio delle fate che solo lei riusciva a vedere, io le "promisi" che avrei fatto del mio meglio per raccontare la sua storia e renderle giustizia. In seguito, presi il primo aereo diretto in Germania e andai a vedere La belle dame sans merci, conservata nel Hessisches Landesmuseum; rimasi a lungo ad osservare il quadro, commossa perché mi rendevo conto che quella era la prima volta che lo vedevo in tutta la sua verità, con gli occhi della consapevolezza ero in grado di vedere il messaggio segreto che vi era stato nascosto. Indugiai, fino quasi all'ora di chiusura, dinanzi al quadro e infine liberai la commozione che mi attanagliava trasformandola in un sorriso dal profondo del cuore: perché Niamh e Thomas, lì immortalati, dovunque si trovassero in quel momento... erano insieme ed erano felici.






John William Waterhouse, La belle dame sans merci





Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Tutte le immagini di Waterhouse che compaiono negli episodi sono tratte da: www.jwwaterhouse.com

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

sabato 24 marzo 2012

La sorella di Mozart





Tutti sanno che Wolfgang Amadeus Mozart è stato il più grande compositore della storia, un genio ineguagliabile, ma pochi sanno che Mozart aveva una sorella dotata dello stesso genio e dello stesso talento musicale. Il bellissimo libro La sorella di Mozart di Rita Charbonnier, in forma romanzata, racconta la vita di Nannerl Mozart: da quando a soli cinque anni incantava suonando il clavicembalo, ai concerti insieme al fratello in tutte le Corti d'Europa, fino alla dolorosa decisione di rinunciare a suonare e dedicarsi all'insegnamento. Ne emerge una donna dalla forte personalità, a tratti controversa, condizionata da un'epoca in cui per le donne era difficile imporsi e soprattutto condizionata da un padre che aveva puntato tutto sul figlio maschio, relegando la figlia a semplice comparsa messa in ombra dal successo del fratello, impedendole addirittura di suonare il violino e di comporre musica, concedendole solo l'insegnamento. La sofferenza per la rinuncia alle sue ambizioni porterà Nannerl a sempre più evidenti incomprensioni col padre, e in seguito anche il rapporto con Wolfgang diventerà molto difficile: legame fortissimo durante l'infanzia, il successo e il palesarsi di un certo egoismo da parte di lui porteranno Nannerl a non parlare più col fratello. Legame che verrà, in qualche modo, riallacciato solo alla morte di Mozart: sarà infatti Nannerl ad occuparsi di far pubblicare le sue opere.

Rita Charbonnier racconta con abilità e semplicità i tormenti e le speranze di Nannerl, sempre in bilico tra rassegnazione e voglia di non arrendersi, depressione e gioia incontenibile, e ci regala un ritratto di signora toccante, commovente ed emozionante, la vita di una donna dalla mente geniale e dal cuore pieno di passione che non deve essere soltanto un'ombra nascosta dietro al fratello, ma una figura di eccezionale genuinità che merita di essere conosciuta.

Voto: 7,5

Titolo: La sorella di Mozart

Autore: Rita Charbonnier

Editore: Corbaccio

giovedì 22 marzo 2012

Dalì: un artista, un genio





In questo periodo Roma, più precisamente il museo del Vittoriano, ospita una mostra veramente interessante dedicata a Salvador Dalì. L'esposizione, dal titolo Dalì un artista un genio, è un efficace percorso per avvicinarsi all'arte e alla vita del famoso pittore spagnolo, un genio che ha reso per prima cosa la sua stessa vita la sua più grande opera d'arte, una vita leggendaria, stravagante, folle, sopra le righe e naturalmente surreale... e non poteva essere diversamente per colui che alla domanda "Cos'è il Surrealismo?" rispondeva "Io sono sono il Surrealismo"; così la mostra, attraverso quadri, video, fotografie e altri preziosi cimeli, racconta nella sua interezza il personaggio Dalì. Tra le cose più interessanti in mostra, ho particolarmente apprezzato la serie di gigantografie di scatti dell'artista, con un Dalì dalle espressioni le più stralunate e folli, una serie di filmati in cui si esprime in quella sua strana lingua che era un miscuglio di tante... e in fondo non ne era nessuna, il celebre divano a forma di labbra rosse, un abito di scena - bellissimo e leggermente kitsch - disegnato da Dalì per uno spettacolo tratto da Rosalinda o Come vi piace di Shakespeare andato in scena a Roma nel novembre 1948 per la regia di Luchino Visconti, per non parlare di due incredibili costumi di Carnevale indossati dall'artista e dalla moglie Gala un anno a Venezia! Per me, il momento più emozionante della mostra è stato vedere un cortometraggio dal titolo Destino: in principio il corto doveva essere la collaborazione di Dalì con Walt Disney ma purtroppo a suo tempo non fu realizzato, solo nel 2003 la Disney è riuscita finalmente a realizzare questo straordinario breve filmato, 6 minuti folli e magici che lasciano senza fiato!

E' una mostra bellissima e io consiglio assolutamente di andarla a visitare! L'esposizione sarà aperta al pubblico fino al 1 luglio al Vittoriano.

lunedì 19 marzo 2012

Niamh delle fate, una musa preraffaellita - Ep. 7: La separazione

Episodi precedenti:







Episodio 7. La separazione

Il periodo più felice dell'amore tra Thomas e Niamh culminò in un giorno di sole, mentre stavano facendo una delle loro consuete passeggiate attraverso i campi che circondavano la tenuta degli O'Brien. Niamh aveva appena visto il quadro quasi ultimato: una fanciulla dal dolce sorriso che guardava qualcosa di meraviglioso che sfuggiva allo spettatore; il tutto era circondato da un'aura soffusa, e sulla coroncina che le circondava il capo una spruzzata d'oro dava l'impressione che una fata fosse passata di là per spargere la sua polvere magica. Niamh chiese come gli fosse venuta l'idea di ritrarla in quella posa, e di conferire all'opera un'atmosfera tanto magica. Thomas rispose: E' tutto merito tuo... di quello che sei e di quello che mi hai raccontato".





Edward Hughes, Midsummer Eve




E spiegò che i primi tempi si era sentito inadeguato perché non sapeva che taglio dare al dipinto: voleva che comunicasse allo spettatore qualcosa di profondo, che andasse oltre alla semplice trasposizione di un volto su tela. Niamh, percependo la sua scontentezza, aveva cominciato a cantargli ballate e raccontargli leggende irlandesi, cercando di distrarlo dal suo stato d'animo cupo. Gli rivelò che la sua leggenda preferita raccontava di una sua omonima, cioè la piccola Niamh, l'unica del villaggio ad udire i canti delle fate che di notte danzavano in cerchio. Un giorno - nonostante tutti le dicessero di starne lontana - si unì al cerchio delle fate, e di lei si perse ogni traccia. Thomas rimase stregato da questa leggenda, tanto che decise di ritrarre la sua musa nelle vesti di una novella Niamh che ascolta il canto delle fate. Solo lei poteva percepire la presenza del Piccolo Popolo, e il suo sorriso era quello di chi è circondata dalla magica atmosfera delle fate. Per questo Thomas stabilì di sottotitolare il ritratto "Niamh delle fate". Non aveva quasi parole per esprimere alla fanciulla la sua gratitudine, visto che senza i suoi racconti non avrebbe saputo conferire all'opera lo spirito che la rendeva speciale. "Quando mi hai raccontato quella leggenda ho avuto un'illuminazione, ed ero così contento che avrei voluto abbracciarti" riuscì a confessarle a occhi bassi. "E allora perché non lo fai adesso?" Gli domandò lei spontaneamente. Thomas avvampò, ma il richiamo della sua fata era così irresistibile che vinse ogni timore e la strinse tra le sue braccia, tenendola così per un lasso di tempo che sembrò ad entrambi eterno e brevissimo, contemporaneamente.






Disegno di Silvia




Persi l'uno nell'altra, non si accorsero che da dietro un albero un'esile figura dai selvaggi riccioli rossi li stava spiando. Il giorno dopo, Thomas cominciò a notare qualcosa di strano in Niamh. Non era più allegra e spensierata come al solito, era silenziosa e gli occhi cerchiati di rosso facevano pensare che avesse pianto di recente. In più, nella stanza dove posava si era presentata anche la sorella Kathleen, dicendo che Niamh non poteva più stare sola con Thomas, perché non si confaceva ad una dama del suo rango. Il pittore cercò più volte di capire il motivo del cambiamento, ma Niamh evidentemente non voleva parlarne davanti alla sorella, e tutto quello che Thomas ottenne fu la promessa di sapere tutto alla fine del dipinto. Il giovane, confuso e preoccupato, si diede da fare per terminare il dipinto velocemente e scoprire così il segreto della sua musa. L'ultimo giorno arrivò, e Thomas era pronto a fronteggiare la verità. Niamh era restia, anche perché Kathleen non li lasciava un attimo ed era presente perfino in quel momento, ma Thomas fu irremovibile. Alla fine la fanciulla spiegò, con voce tremante: "Non te l'abbiamo mai detto, ma in realtà il dipinto che hai appena ultimato è destinato ad un nobile austriaco... che i miei genitori vorrebbero diventasse il mio sposo". Thomas scosse la testa, incredulo: "Non credo di aver capito". "Mia sorella è destinata da anni a sposare il conte Friedrich von Werther - si intromise Kathleen - in modo da ottenere il titolo nobiliare per la nostra famiglia. I von Werther saranno anche nobili ma non se la passano bene economicamente, devono ancora pagarci l'ultimo carico di lino. Nonostante ciò, sembra che non siano troppo desiderosi di imparentarsi con una famiglia di commercianti irlandesi... papà ha sempre detto che se Friedrich vedesse Niamh non avrebbe più nessun dubbio a sposarla, per questo ha voluto commissionare un suo ritratto da mandare in Austria. Non te l'abbiamo mai detto perché papà è molto orgoglioso e non gli va che dobbiamo fare tutti questi sforzi per imparentarci con una famiglia di stranieri". "Non può essere. Niamh, dimmi che non è così" la implorò Thomas. "Quanto ti ha detto Kathleen è la verità" confermò amaramente la fanciulla.





Dante Gabriel Rossetti, Ritratto di Elizabeth Siddal




Thomas si sentì come se gli avessero inferto una pugnalata in pieno petto. Il ritratto che aveva dipinto con tanta passione era destinato a far innamorare della sua donna un altro uomo, e tutto questo gli era stato nascosto fin dall'inizio. Si sentì tradito da tutti, ma in particolare da Niamh. Senza dire una parola, si girò e uscì dalla stanza. Il suo cavallo era già stato sellato e condotto nel giardino: ora che aveva portato a termine il suo lavoro, gli O'Brien evidentemente non vedevano l'ora che se ne andasse. Ed in effetti è quanto fece, galoppando a velocità folle fino a Londra, senza voltarsi nemmeno una volta. Invano Niamh tentò di svincolarsi dalla sorella e sellare un cavallo per inseguirlo: le fu proibito. Voleva spiegargli tutto, voleva rivelargli che la sera dopo il loro abbraccio Kathleen - che li aveva sorpresi - aveva riferito tutto ai genitori. E' per questo che le avevano impedito di stare da sola con lui, ed è per questo che appariva sempre pallida e stanca: tutte le notti li implorava di non mandare il ritratto in Austria, perché amava Thomas e non voleva sposare un altro uomo. A Londra, il giovane pittore cominciò a frequentare le bettole dei quartieri più miseri, nel tentativo di dimenticare l'amore tradito stordendosi con l'alcol. E' proprio in questo periodo che cominciarono a farsi strada nella sua mente i versi di Keats, che aveva imparato anni fa, poiché si convinse che Niamh non era la dolce fata che aveva sempre creduto, bensì una dama senza pietà che l'aveva stregato e poi abbandonato. Tali deliri divennero per lui la realtà di tutti i giorni, senza aver più bisogno dell'alcol a supportarli, quando seppe poco tempo dopo la triste fine di Niamh. Passato un mese dalle nozze con Friedrich von Werther, fu trovata morta per cause sconosciute, con le lettere di Thomas tra le mani.







John Everett Millais, Study for Ophelia




Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

lunedì 12 marzo 2012

Niamh delle fate, una musa preraffaellita - Ep. 6: L'incanto

Episodi precedenti:
1. Il ritratto
2. Guarda dentro
3. Follia
4. L'incarico
5. L'incontro

Episodio 6. L'incanto





Psyche Entering Cupids Garden, John William Waterhouse




Thomas venne invitato a stabilirsi alla tenuta per poter lavorare meglio al suo quadro, vivere in un luogo tanto maestoso lo metteva quasi a disagio ma si ripeteva che se desiderava intraprendere una seria carriera di pittore non poteva sentirsi in imbarazzo come uno sciocco trovandosi in ambienti ricchi. Per fortuna poteva contare su una modella paziente e dotata di spirito, capace di rimanere ore e ore ferma nella stessa posizione senza mai muoversi o emettere un lamento; inoltre, Niamh sembrava emanare luminosità, fiducia e serenità perché Thomas, che come ogni artista spesso aveva momenti di crisi e di dubbio, quando si trovava insieme a lei si sentiva perfettamente rilassato e in grado di lavorare al meglio al suo quadro, il giovane amava pensare che la sua modella avesse qualche misteriosa dote magica. Entrare in sintonia con lei era stato semplice e spontaneo, la fanciulla aveva il dono di mettere le persone a proprio agio, era di indole gentile e non lesinava mai sorrisi d'incoraggiamento, talvolta Thomas si scopriva a guardarla di nascosto con occhi affascinati, la osservava per carpirne l'anima e la trovava assolutamente perfetta nel suo abito azzurro e con i splendidi lunghissimi capelli rossi sciolti sulle spalle, inoltre la coroncina di fiori che indossava sul capo le dava un incredibile aspetto regale, era la personificazione della Regina delle fate. Durante le lunghe ore passate nello studio, mentre lui dipingeva, Niamh lo intratteneva cantando canzoni tradizionali irlandesi con la sua voce incantevole che pareva far passare il tempo molto più in fretta, altre volte gli raccontava storie e leggende irlandesi che lo affascinavano e lo facevano sognare ad occhi aperti. Nei momenti di pausa, la fanciulla si avvicinava alla tela per constatare i progressi e si dimostrava particolarmente interessata alla pittura facendo molte domande a Thomas sul suo lavoro, alle quali lui rispondeva con estremo piacere. Capitava di frequente che i due passeggiassero in giardino, giacché Niamh amava la natura e adorava essere immersa nel verde, in tali occasioni si raccontavano reciprocamente il loro passato: Niamh rievocava gli anni dell'infanzia trascorsi nel suo villaggio in Irlanda, di cui conservava parecchi ricordi avendo vissuto laggiù fino ai 7 anni; gli raccontava di come le tradizioni e la cultura d'origine fossero rimaste impresse in lei, raccontava delle persone che aveva conosciuto, della natura del luogo e i suoi occhi brillavano come non mai in quei momenti.






Howt, Irlanda. Foto di Vele Ivy





Thomas, dal canto suo, le raccontava della passione per la pittura che aveva sentito in lui fin dall'infanzia, raccontò a Niamh quando verso i 10 anni aveva conosciuto un importante paesaggista che si era recato nei dintorni del suo villaggio per trarre l'ispirazione per un nuovo lavoro; le spiegò che i suoi genitori e la sorella avevano lavorato duramente per consentirgli di studiare pittura e che lui si sentiva in dovere di onorare i loro sacrifici diventando un pittore rispettato e apprezzato. Niamh comprendeva appieno la speranza di affermarsi che animava il giovane e lo ammirava per la sua determinazione e la sua forza di volontà, lo ammirava sempre di più. Giorno dopo giorno, sempre più vicini a causa delle lunghe sedute in studio e delle frequenti escursioni e soprattutto sempre più vicini di spirito e di anima, Niamh e Thomas si scoprirono innamorati, un amore delicatissimo sbocciato in maniera spontanea quasi senza che i due se ne accorgessero. L'estrema gioia nel ritrovarsi insieme, nel conversare, nello scambiarsi pensieri non poteva che tradire un sincero, puro sentimento che stava nascendo nei loro cuori. Quando la consapevolezza fu totale per entrambi non ci fu nemmeno bisogno di parlarne apertamente, perché le loro due anime erano in grado di comunicare senza parole e di comprendersi come nessun altro poteva fare. La loro era una complicità di sguardi, di sorrisi, di anime affini che si erano ritrovate come per incanto nello stesso luogo e nello stesso tempo. Un segreto magico come il regno delle fate che animava i racconti di Niamh, il loro segreto. Quando l'amore conquistò i loro cuori, i due iniziarono a scriversi di nascosto messaggi in versi, codice scelto da entrambi, in cui parlare del loro sentimento. Non potevano credere che esistesse tanta gioia al mondo quanta ne riuscivano a contenere nelle loro anime, si sentivano immersi in uno stato di grazia perfetto e incantevole in cui niente poteva essere sbagliato o fuori posto; si sentivano privilegiati a poter amare così tanto, a potersi guardare negli occhi con tale immensa perfezione. Si auguravano che tanta grazia potesse investire tutto il mondo e si cullavano nel loro piccolo regno, un regno in cui solo loro avevano il permesso di entrare. Tale incanto era il loro più grande segreto, un segreto inaccessibile agli altri. Quello fu il periodo più felice per i due innamorati, Niamh era più luminosa che mai, cosa che nessuno mancò di notare, e Thomas dava il massimo nella sua arte: il quadro infatti era straordinariamente bello, sembrava addirittura "vivo" ed era pieno d'amore per la sua musa... di cui era innegabilmente una segrata dichiarazione d'amore.

Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Tutte le immagini di Waterhouse che compaiono negli episodi sono tratte da: www.jwwaterhouse.com

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

giovedì 8 marzo 2012

Keira Karenina

Nel post di qualche giorno fa vi ho mostrato le prime immagini di Anna Karenina diffuse da Empire, ora sono finalmente uscite delle vere e proprie foto ufficiali! Le immagini sono davvero bellissime e già dimostrano l'approccio totalmente nuovo che il film di Joe Wright adopererà per raccontare la storia di Anna. Il film infatti sarà molto moderno e innovativo, probabilmente diverso dalle altre versioni del romanzo di Tolstoj viste sul grande schermo. Come riportava un articolo di People di qualche giorno fa, per i costumi Joe Wright ha preso ispirazione dalla moda parigina degli anni Cinquanta che secondo lui ha molti punti di contatto con la moda russa del 1870; in queste prime immagini salta subito all'occhio l'originalità dei costumi, che sembrano essere veramente insoliti per l'epoca di ambientazione del romanzo, ma io li trovo davvero interessanti!







In questa foto Keira/Anna indossa degli orecchini stupendi e adoro l'acconciatura!








Ecco una foto di Keira/Anna alla stazione







Jude Law/Karenin e Keira/Anna: anche questo look mi piace moltissimo!







Aaron Johnson/Vronskij e Keira/Anna in una scena di ballo: sembra che anche le coreografie delle scene di danza saranno molto innovative e moderne

lunedì 5 marzo 2012

Niamh delle fate, una musa preraffaellita - Ep. 5: L'incontro

Episodi precedenti:
1. Il ritratto
2. Guarda dentro
3. Follia
4. L'incarico

Episodio 5. L'incontro




Castello di Howt, Irlanda. Immagine di Vele Ivy




Era un Thomas ricco di giovanili speranze, quello che si recò per la prima volta nella tenuta degli O'Brien, ricchissima famiglia irlandese che gli aveva commissionato un ritratto. Il suo primo incarico ufficiale! Il giovane non stava più nella pelle, era emozionato ma anche sicuro di dare il meglio, perché il ritratto era il genere che amava di più e gli veniva meglio. Come dimostrazione del suo lavoro, aveva portato con sé lo studio preparatorio del dipinto di cui andava più orgoglioso: il ritratto che aveva fatto alla sorella Jane in occasione delle sue nozze. L'espressione che aveva colto sul volto della sorella rendeva appieno l'orgoglio e la piena felicità di Jane, che dopo tanti sacrifici era riuscita ad ottenere quello che più sognava, cioè un marito serio e affidabile e una casetta tutta per sé. La dimora degli O'Brien era grande e sfarzosa, ma l'elemento che colpiva più, a colpo d'occhio, erano i campi di lino che circondavano la tenuta, creando delle meravigliose macchie di azzurro. Un po' intimorito, si presentò all'uscio e si fece annunciare... subito fu accolto dal capo famiglia insieme alla moglie e tre dei loro sette figli, che gli diedero il benvenuto parlando tutti insieme ad alta voce. Lo condussero ad una lunghissima tavolata e gli offrirono una pinta di birra. Elogiarono molto il ritratto di Jane, ma non si accontentarono di parlare di pittura: vollero sapere tutto della vita del giovane, e a loro volta gli raccontarono le vicissitudini che avevano passato in Irlanda, prima di giungere a Watton-at-Stone e avviare il fiorente mercato della tessitura del lino. Thomas da una parte era contento dell'accoglienza ma anche frastornato, visto che la sua indole introversa e riflessiva non era adatta a relazionarsi con gente tanto vulcanica. Nel contempo, il suo occhio da pittore studiava i tratti della famiglia: il capofamiglia e i figli avevano un aspetto molto simile tra loro ed era possibile che queste caratteristiche fossero le medesime che avrebbe dovuto ritrarre nella figlia maggiore, Niamh. Avevano tutti i capelli rossi, in diverse gradazioni, erano di statura alta e la loro carnagione era molto chiara. Come se avesse colto il filo dei suoi pensieri, Mr O'Brien gli chiese, improvvisamente:

"Sarai curioso di vedere la nostra Niamh, vero? Kathleen, conduci il pittore da tua sorella."

"Va bene, padre. Niamh sarà di sicuro nei campi dietro casa a raccogliere fiori e intrecchiare ghirlande." E così lo precedette saltellando, facendogli strada. Thomas faceva fatica a starle dietro: gli sembrava di inseguire un folletto. Anche il suo aspetto contribuiva a farla sembrare uno spiritello del Piccolo Popolo: la struttura esile contrastava con la gran massa di capelli ricci, rosso carota; aveva zigomi pronunciati cosparsi di lentiggini e grandi occhi azzurri. Non aveva nessun timore nello stare da sola con un uomo, e Thomas rifletté che probabilmente in quella famiglia le donne avevano più libertà di quanto fosse abituato a vedere lui, forse perché avevano avuto un ruolo importantissimo nell'attività che aveva reso ricco il clan, cioè la tessitura del lino. Ormai la famiglia O'Brien non svolgeva più il duro lavoro manuale, visto che erano a capo di un'attività avviatissima, ma i primi tempi erano stati operativi come ora lo erano i loro lavoranti. Kathleen, intanto, parlava senza sosta: "Niamh ha già venticinque anni e non è ancora sposata. Io spero proprio di non arrivare alla sua età ancora nubile! Voglio trovare un marito quanto prima, però deve essere bello e affascinante, e ovviamente ricco, e... oh, eccola qua."





My sweet rose, immagine di John William Waterhouse






E detto questo, si fermarono entrambi davanti ad una visione meravigliosa. Niamh stava stringendo delicatamente una rosa tra le mani, per sentirne il profumo. Thomas scorse in lei qualcosa che non c'era negli altri membri della famiglia, cioè una grazia naturale che rendeva elegante ogni suo movimento. Se Kathleen sembrava un folletto, Niamh era una fata. Era alta e flessuosa, i lunghissimi capelli avevano una tinta rosso scuro che ricordava il tramonto, e i suoi occhi erano verdi come i prati d'Irlanda. Come lo scorse, lo guardò dritto negli occhi, ma con dolcezza, senza la sfrontatezza dei suoi parenti. Thomas provò una strana sensazione, come se da quel primo sguardo fosse nata un'intesa che non aveva mai provato con nessun altro.

Racconto a puntate ideato e scritto da Silvia e Vele Ivy

Tutte le immagini di Waterhouse che compaiono negli episodi sono tratte da: http://www.jwwaterhouse.com/

Nota delle autrici: i commenti più belli verranno pubblicati nell'ebook che creeremo per raccogliere tutta la storia!

domenica 4 marzo 2012

Abiti da Oscar!

Quest'anno agli Oscar le dive hanno scelto degli abiti veramente stupendi! Ho apprezzato particolarmente tre abiti, tutti accomunati dal colore rosso, scelti da Emma Stone, Natalie Portman e Michelle Williams!







L'abito di Emma Stone è stato il mio preferito in assoluto! Un abito di Giambattista Valli perfetto sia nel modello sia nel colore! Davvero straordinario, semplice ed elegantissimo!











Adoro il fiocco al collo!






Anche la pettinatura l'ho trovata bellissima!








Il vestito di Natalie Portman era un Vintage Dior rosso a pois neri, sembrava davvero una diva anni Cinquanta con questo look!













L'abito di Michelle Williams era un Louis Vuitton rosso corallo, veramente bello!











Mi piace tantissimo il taglio di capelli di Michelle!

venerdì 2 marzo 2012

Hugo Cabret e War Horse: due grandi registi per due grandi film!





Parigi anni Trenta, Hugo Cabret è un orfano che vive nella stazione ferroviaria di Montparnasse e si occupa di far funzionare gli orologi all'insaputa dei viaggiatori, nella sua solitudine coltiva un sogno: riparare un vecchio automa che aveva trovato suo padre prima di morire, il ragazzo infatti spera che riparandolo potrà ricevere un messaggio del genitore. Ad aiutarlo c'è una ragazzina, figlia adottiva di un misterioso venditore di giocattoli che lavora alla stazione... Il mistero che l'automa svelerà loro sarà l'inizio della più grande avventura che abbiano mai immaginato!

Questo è il Martin Scorsese che non ti aspetti e quando Scorsese gira un film diciamo "inaspettato" è sempre un capolavoro (come per L'età dell'innocenza): quando si mette a fare un film lontanissimo dal suo tipico genere cinematografico crea sempre un gioiello! Hugo Cabret è un film fantastico! Un film in cui c'è dentro poesia, magia e tanta voglia di sognare! E' un grande omaggio al cinema degli albori (sembra che in questo periodo il mondo del cinema senta il bisogno di omaggiare le sue origini) e soprattutto è un omaggio a uno dei pionieri della settima arte: Georges Méliès, il primo grande visionario del cinema, figura oggi forse poco conosciuta e che merita di essere riscoperta. La ricerca della verità da parte del piccolo Hugo è il desiderio di riportare alla luce vecchie memorie mai dimenticate a cui dobbiamo tanti dei nostri sogni! C'è una scena bellissima e visionaria in cui un treno deraglia all'interno della stazione e questo è un richiamo ad un fatto veramente accaduto nella stazione di Montparnasse nel 1895. Il cast è perfetto: dai due ragazzini al grande Ben Kingsley, fino a Sacha Baron Cohen nei panni di un intransigente Ispettore Ferroviario, bellissimi i cammei di Jude Law e di Christopher Lee. Questa incantevole Parigi anni Trenta mi ha affascinata e ho amato la scelta di Satie per la colonna sonora! Hugo Cabret è una bellissima fiaba sulla necessità di non smettere mai di sognare, una bellissima fiaba che racconta la più grande storia mai narrata: il cinema!

Voto: 8,5









Inghilterra, prima della Grande Guerra: nasce l'amicizia tra Albert e Joey, un'amicizia fatta di fiducia e affetto, il primo è un ragazzo che vive con i genitori in una fattoria, il secondo è un cavallo comprato per lavorare nei campi. Il puledro è forte ma ha anche un bel caratterino, il ragazzo saprà come conquistarsi la sua fiducia dando vita alla più incredibile delle amicizie... Un'amicizia che nemmeno la guerra potrà cancellare. Infatti allo scoppio del conflitto, Joey viene venduto ad un ufficiale e parte per il fronte e dopo mille peripezie sui campi di battaglia, lui - il cavallo del miracolo - riuscirà a ritrovare Albert, arruolatosi nel frattempo, e a riallacciare i fili di un'amicizia che niente avrebbe mai potuto strappare.

Tratto dal romanzo di Michael Morpurgo, War Horse è un film emozionante e commovente, su come le amicizie più incredibili siano quelle destinate a durare per sempre, è un film sulla guerra e sui suoi orrori infiniti, soprattutto sulla stupidità della guerra che costringe a stare l'uno contro l'altro individui che non sono diversi in niente e che non avrebbero ragione di entrare in conflitto tra di loro (emblematica la scena del soldato inglese e del soldato tedesco che insieme liberano Joey dal filo spinato in cui è imprigionato). Questo è il cinema di Spielberg: epico, grandioso, emozionante; le scene di battaglia sono incredibilmente reali, un grado di realismo che nessuno come il vecchio Steven riesce a raggiungere, i paesaggi sono sconfinati e diventano stati d'animo, persino il cielo che sia nuvoloso o al tramonto si presta per raccontare a modo suo le emozioni del film. Belle le musiche di John Williams, ottimo cast, eccezionale il cavallo che interpreta Joey: in certe sequenze ha uno sguardo carico di struggente consapevolezza. Un altro capolavoro nella filmografia di Spielberg!

Voto: 8,5