E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

lunedì 23 novembre 2015

Downton Abbey 6: time to say goodbye



1925. Come ormai da tempo, Downton Abbey è in continua evoluzione. Upstairs, Mary deve finalmente decidere del suo futuro e se accettare di sposare l'affascinante Henry Talbot, il pilota di auto da corsa pazzamente innamorato di lei. Edith, ormai saldamente alle redini del giornale di Gregson, deve riuscire a conciliare il fatto di essere "una donna moderna" con le speranze di poter ancora essere felice accanto ad un uomo, nonostante il segreto della sua maternità. Mentre downstairs sono i matrimoni, i bed and breakfast, le ambizioni di cambiare la propria vita e le dolci attese a portare fermento tra i domestici di Downton... tutti consapevoli che il futuro che li attende sarà tutto da scoprire e inventare...

La sesta e ultima stagione di Downton Abbey, come le più recenti, è ovviamente incentrata sul cambiamento. Il cambiamento del modo di vivere delle grandi tenute e in generale il cambiamento epocale di un mondo che si stava rapidamente trasformando nel mondo moderno.
Dopo la Grande Guerra la vita delle grandi tenute e dei suoi abitanti è stata sempre più minacciata dal progresso che prometteva di mettere da parte quel mondo di privilegiati che per secoli aveva imperversato; così agli occhi di tutti, tanto di Lord Grantham quanto di Carson, diventano inevitabili i ridimensionamenti dei "grandi numeri" di una tenuta che non può più sostenerli. Un ridimensionamento sia dei domestici, sia di un modo di concepire la proprietà non più come una volta: come un passaggio di padre in figlio destinato a durare per sempre. Benché Mary ci tenga a sottolineare che la sua famiglia apparterrà sempre a Downton, è impossibile non riflettere sul fatto che il tramonto di un'epoca - anche se doloroso - non può essere fermato nemmeno da secoli di consolidate abitudini e consuetudini. Per questo, anche se con nostalgia, tutta Downton si sente in dovere di guardare avanti... senza cedere alla tentazione di guardare indietro ai bei tempi andati. Diversi sono i simboli dei grandi cambiamenti. Come la lotta che vede Lady Violet cercare di mantenere indipendente l'ospedale locale rispetto alla "minaccia" (dal suo punto di vista) di un controllo esterno da parte dell'ospedale di York: per la contessa vedova perdere il controllo dell'ospedale equivale a perdere l'ultima battaglia per salvare le consuetudini del passato, per la fazione opposta (che vede Cora e Isobel in prima linea) l'annessione con il ben più equipaggiato ospedale di York equivale ad abbracciare quel progresso che non può essere fermato. Forse con rabbia e amarezza, ma alla fine Lady Violet dovrà arrendersi al progresso.
Un altro simbolo efficace dei cambiamenti è l'insolita idea di aprire le porte di Downton Abbey alle persone interessate a visitare la tenuta, non tanto per scoprire la vita dei nobili che vi abitano, quanto per conoscere quella ricchezza di opere d'arte e storia celate in quelle sale sfarzose di cui gli stessi occupanti ne ignorano le vicende e gli aneddoti. Oggi è normale andare a visitare un castello o un museo per scoprirne le storie, ma negli anni Venti (qualcosa che poi di fatto ha "salvato" le grandi tenute, facendo sì che grazie ai visitatori si potesse continuare a mandare avanti la baracca fino ad ora) questa trovata doveva apparire sicuramente bizzarra, se non assurda e inaudita... difficile credere che il popolino potesse interessarsi alla vita nobiliare... eppure, anche questa è una potente metafora di quanto il mondo si stava capovolgendo, di quanto gli umili iniziassero a convincersi di potersi evolvere e ampliare le loro vedute (non fatte più solo di servizio e duro lavoro), laddove i privilegiati si illudevano di poter continuare come se nulla fosse nella loro ottusa immobilità.
Questi piccoli dettagli sono quanto mai utili per illustrare e spiegare il fermento degli anni '20.

Sul fronte delle vicende dei protagonisti, appassionante e non scontata è la storia d'amore tormentata tra Mary e Henry Talbot, forse il solo a poter far breccia nel cuore di lei. Henry, affascinante, sicuro di sé, non convenzionale (essendo un pilota e non il solito nobile) è indubbiamente l'uomo perfetto per Mary, ma lei un po' ostinata, un po' spaventata, un po' testarda lo allontana credendo di fare la cosa più giusta. Da una parte, è facile comprenderla dal momento che il mestiere di Henry è un doloroso promemoria della tragica morte di Matthew, è ovvio che una vedova che ha perso il marito in un incidente stradale non può fare i salti di gioia all'idea di sposare un pilota che rischia la vita durante ogni gara... ma questo parallelismo sembra quasi un cerchio che si chiude, come se Mary solo sposando un uomo che dipende dallo stesso mezzo che le ha strappato il primo marito possa ritrovare la serenità e l'equilibrio persi anni prima. Anche Mary che si innamora di un pilota è un simbolo potente, che dalla prima apparizione di Henry non può passare inosservato. Mi è piaciuta da subito questa idea che, accantonati i Gillingham vari, per Mary si sia ipotizzato un amore con un uomo non convenzionale sia per la professione sia per la rinuncia a guardare alla nobiltà come unico terreno possibile per trovare un marito adatto. Henry non sarà mai Matthew (come sottolinea Mary sulla sua tomba proclamandogli il suo amore eterno), ma è comunque l'unico uomo possibile per lei.
Riguardo Edith, ormai è a tutti gli effetti una donna in carriera, rivolta verso il futuro e a tratti persino vagamente "femminista"; la sua abilità nel dirigere il giornale dimostra che il nuovo mondo era aperto a qualsiasi possibilità e velleità anche e soprattutto per le donne. Edith, tra sofferenze e delusioni, è forse quella che è cambiata maggiormente in queste sei stagioni, passando dall'essere l'antipatica sorella invidiosa prima e la vittima del destino crudele poi, ad essere infine la donna moderna che affronta le difficoltà con decisione senza piangersi addosso. Certo, l'amore di Bertie le fa credere che possa esserci anche per lei il lieto fine, ma i segreti che nasconde e la sorella rovinano tutto... eppure, stavolta Edith affronta tutto a testa alta con coraggio e senza vittimismo. Arrivando persino ad affrontare la sorella in un confronto forte ma necessario per mettere da parte una volta per tutte vecchi rancori e piccole vendette che avvelenano i loro rapporti da sempre. Edith è cresciuta, è diventata una donna forte e, come dice Robert, abituata com'è a fare grandi sorprese alla sua famiglia... chissà che il vero lieto fine non possa essere tutto suo!

Riguardo i personaggi downstairs, sembra che finalmente Anna e Bates, chiuso una volta per tutte con i guai giudiziari, possano iniziare una vita felice con un lieto evento tanto atteso. Intanto, Mrs Hughes e Mr Carson convolano a giuste nozze, ma la neo-sposa imparerà presto che i mariti sanno davvero essere esasperanti e incontentabili! Tra chi torna sui libri di scuola e chi impara a leggere e scrivere, Thomas continua ad essere l'anima in pena del piano di sotto... c'è da sperare che possa trovare un po' di pace anche lui.
Anche in questa serie nonna Violet si dimostra la solita mattatrice tra battute memorabili e la sua battaglia per mantenere le redini dell'ospedale! La battaglia è destinata a perderla... ma la sua anima battagliera sarà sempre uno dei simboli di Downton!

Questa stagione finale si dimostra lineare e ben costruita, con il solito tema del cambiamento che viene affrontato già da tempo (qui ancora più simbolico che mai) e con alcuni momenti commoventi davvero preziosi (come il ricordo di Sybil e la scena di Mary sulla tomba di Matthew). Non solo bei momenti, ma anche scene dolorose e terribili tragedie a ricordarci quanto il mondo di Downton sia un mondo completo fatto di gioie e dolori, in cui è la vita a trionfare.
La sesta stagione è molto bella e ci ricorda perché per sei anni abbiamo amato così tanto questa serie che ci ha fatto ridere, appassionare, piangere, arrabbiare. Con la promessa di lasciare un segno indelebile.
Ora che siamo quasi arrivati alla fine, con il solo Christmas special rimasto prima che le porte di Downton Abbey si chiudano per sempre, non ci rimane che guardare con gratitudine a questi anni e ringraziare Julian Fellowes per aver reso possibile tutto questo...
Sperando che la puntata di Natale ci regali un degno finale.

Voto: 8

Nessun commento: