E' verità universalmente riconosciuta che una fan di Jane Austen desideri diventare come un'eroina dei suoi romanzi!

sabato 27 febbraio 2016

Dive da Oscar

A poche ore dalla notte degli Oscar, ecco alcune delle più grandi attrici di ieri e di oggi con le loro preziose statuette!



















venerdì 26 febbraio 2016

Nicole Kidman per Harper's Bazaar

Nicole Kidman è protagonista di un bel servizio fotografico per il numero di marzo di Harper's Bazaar Uk. Si tratta di un photoshoot dalle atmosfere ottocentesche veramente raffinato!

Ecco le immagini...







mercoledì 24 febbraio 2016

lunedì 22 febbraio 2016

The Danish Girl



Copenaghen, 1926. Einar Wegener è un acclamato pittore paesaggista danese che con la moglie Gerda, pittrice a sua volta, forma una coppia affiatata e felice ammirata da tutti. Un giorno Gerda convince Einar a farle da modello con indosso abiti femminili per aiutarla a terminare un suo quadro; in seguito, è sempre la moglie che lo convince a travestirsi da donna per prendere parte a uno di quegli eventi mondani che Einar detesta. Ciò che è nato per gioco scatena, però, un grande conflitto interiore in Einar: infatti solo allora comprende in maniera potente di non sentirsi - di non essersi mai sentito - un uomo... ma di aver saputo da sempre dentro di sé di essere una donna. Così Einar inizia a indossare abiti femminili e a presentarsi in pubblico come Lili Elbe, una sua presunta cugina. Il rapporto tra Einar e Gerda andrà via via disgregandosi a causa della reale natura di lui, per la moglie sarà dura accettare la verità del marito... però questo non impedirà al pittore di prendere la sofferta ma necessaria decisione di inseguire il sogno di essere se stesso...

Diretto da Tom Hooper, The Danish Girl racconta la storia vera di Einar Wegener l'artista danese che negli anni '20 si sottopose ai primi pionieristici interventi chirurgici per diventare donna. In conflitto con se stesso e con la sua vera identità, Einar iniziò a vestirsi da donna e a farsi chiamare Lili Elbe finché non decise di essere il primo uomo a farsi operare per diventare ciò che sentiva di essere davvero. Durante il periodo delle operazioni tenne un diario in cui raccontava la sua esperienza e le sue sensazioni e dopo la sua scomparsa nel 1933 venne pubblicato il libro basato sui suoi scritti. La storia del coraggio di Einar, deciso ad andare contro un sistema che non poteva comprendere le sue ragioni, è ancora oggi fonte di ispirazione per quanti vivono il suo stesso desiderio di essere nient'altro che se stessi. Einar non si era mai riconosciuto nella sua identità maschile, tuttavia aveva sempre represso il suo vero io pur di conformarsi alla società; questo era stato sufficiente per anni, almeno finché con prepotenza non si era ritrovato a fare i conti con la sua vera natura. Quando la moglie Gerda gli chiede di vestirsi da donna per scherzo in lui non può non emergere la verità tanto a lungo taciuta, una verità che non può non condurlo a cercare di fare il possibile per rivendicare il suo diritto ad essere ciò che sente di essere. Tale coraggio causò un vero cataclisma nella vita di Einar: ovviamente la moglie si ritrovò disorientata e proiettata in una situazione che mai avrebbe potuto ipotizzare; inoltre, l'impossibilità della società e della medicina a comprenderlo gli causarono discriminazione e sofferenze. Ma qui emerge la forza di Einar che contro tutti e tutto, contro un mondo che non poteva capirlo... ebbe comunque il coraggio di andare fino in fondo per esaudire il suo più grande sogno. Riuscì a diventare donna (per quanto la medicina dell'epoca potesse consentire) e a sentirsi se stesso per la prima volta in tutta la sua vita. Questo è l'elemento più significativo della vicenda di Einar Wegener: il fatto che non ha permesso agli altri o al destino di decidere per lui... ma lui senza vergogna o paura ha deciso di tracciare il suo destino e a testa alta ha deciso di essere quello che desiderava essere.
Questa è una storia quanto mai significativa se si considera che oggi la società piena di pregiudizi e pronta ad emarginare chi è diverso è pressoché la stessa di allora. Tante persone ancora oggi ogni giorno devono soffrire per avere il diritto di essere se stesse, tante persone sono prese di mira da mentalità grette e pregiudizi, tante persone vengono emarginate dal sistema che non sa e non vuole capire. Quindi raccontare la storia di Lili Elbe oggi significa riconoscere il coraggio di una persona che non ha avuto paura di andare controcorrente, una persona che con la sua storia deve dare coraggio a quanti come lui non chiedono altro che essere accettati, inoltre è una storia che deve insegnare a tutti ad essere più tolleranti e a non giudicare gli altri, solo così si può sperare di costruire una società più giusta per ogni individuo.

The Danish Girl è un film commovente e significativo. Tom Hooper fa un ottimo lavoro raccontando con sensibilità e senza retorica questa storia vera dal tema tanto delicato. Ci riesce, confezionando una pellicola onesta e lucida che sa emozionare e far riflettere. Le location sono splendide, nel film si respira perfettamente l'atmosfera suggestiva del Nord Europa. Bellissimi i costumi e ottima la colonna sonora. I due protagonisti sono da Oscar! Eddie Redmayne ci offre un'altra interpretazione indimenticabile, riuscendo con la sua eleganza e le sue espressioni timide e disperate a riportare sullo schermo tutta la forza e il conflitto interiore di Einar: ancora una volta si conferma uno degli attori più bravi della sua generazione. Anche Alicia Vikander è più brava che mai nel delicato ruolo di Gerda: la donna che si ritrova a vivere una situazione più grande di lei ma che fino all'ultimo non abbandona il marito; la sua interpretazione misurata e piena di dignità è una delle performance femminili più significative di questa awards season. Non capita spesso di vedere tanta bravura e tanta ispirazione sul grande schermo!

The Danish Girl è un film biografico dalle forti tematiche, è la rivendicazione del diritto di tutti di essere se stessi. Soprattutto è un film sulla tolleranza, un film che dovrebbe e deve insegnare che nessuno ha il diritto di distruggere i sogni degli altri...

Voto: 8,5





sabato 20 febbraio 2016

Summer in February



Cornovaglia, 1913. Nella piccola comunità di artisti di Lamorna imperversa l'affascinante e disinvolto A.J., un pittore dal grande talento e dalle grandi prospettive. Quando arriva la giovane Florence per studiare pittura subito attira l'attenzione di A.J. e del suo migliore amico Gilbert, un ufficiale. Entrambi si innamorano della ragazza, però alla fine Florence accetta di sposare il pittore; ma la giovane a poche ore dal matrimonio già comprende l'errore commesso e l'infelicità a cui si è condannata. Vivere una breve relazione con Gilbert non impedirà a Florence di andare incontro al suo prematuro e tragico epilogo...

Film del 2013, Summer in February si ispira a fatti realmente accaduti, concentrandosi sul gruppo di artisti che animava Lamorna in quegli anni e che vide il tragico triangolo d'amore composto da Alfred Munnings, Florence Carter-Wood e Gilbert Evans. Florence arrivò in Cornovaglia per studiare pittura insieme al fratello e finì per cedere al fascino del giovane pittore, comprendendo la meschinità e l'arroganza di lui solo quando era ormai troppo tardi. Così dopo aver tentato il suicidio la sera stessa del matrimonio con Munnings, finì per togliersi la vita pochi mesi dopo a soli 25 anni, senza essere riuscita a trovare la felicità nemmeno grazie all'amore di Gilbert.
Il film rievoca l'ambiente alternativo di quegli artisti alla ricerca di libertà sia pittorica che personale, narrando la speranza dei protagonisti di esprimersi liberamente andando controcorrente rispetto alla rigida società. Però in un certo senso la ricerca della libertà dalle convenzioni non fa di loro persone più libere, ma le condanna a vivere un altro tipo di prigionia, una prigionia dell'anima: è questo che spinge Florence a sposare un uomo soltanto in apparenza affascinante e interessante per poi ritrovarsi intrappolata in un matrimonio sbagliato; la consapevolezza di tale sbaglio porta Florence alla morte, uccidendo con sé quel sogno di libertà artistica che si era rivelato invece nient'altro che illusione. In seguito, Munnings riuscì davvero a fare carriera e Gilbert non dimenticò mai l'amata Florence, eppure di quella ricerca di libertà non era rimasto più niente, spazzata via da un mondo destinato a non essere più lo stesso di lì a breve tempo.

Summer in February è un film bellissimo! E' uno di quei film britannici in cui i paesaggi e le location si trasformano quasi in attori, in grado di emozionare e dare il proprio contributo alla riuscita della pellicola! La Cornovaglia è un'attrice nata, del resto! Bellissimi i costumi e bellissima anche la colonna sonora! Ottimo il cast, soprattutto il sempre adorabile Dan Stevens!

Summer in February, da buon period drama inglese, è emozionante e appassionante! E' una storia di come l'amore possa essere dolce e ingannevole allo stesso tempo, è la storia di una giovane vita spezzata che impressiona nella sua inevitabile tragicità, è la storia di un giorno di febbraio talmente perfetto da sembrare estate... come l'illusione di un amore... come l'illusione di sentirsi liberi per un istante... illusioni destinate a non durare...

Voto: 8

giovedì 18 febbraio 2016

Carol



1952, Therese è una giovane aspirante fotografa che lavora in un grande magazzino nel periodo natalizio, lì conosce casualmente Carol, una raffinata donna dell'alta borghesia americana. Le due rimangono fin da subito affascinate l'una dall'altra e ben presto diventano amiche. Carol sta vivendo un periodo molto difficile a causa del divorzio dal marito, mentre Therese sta cercando di capire qual è la sua strada. In una società fatta di pregiudizi che non può e non riesce a capire, Carol e Therese troveranno il coraggio di amare senza avere paura.

Tratto dal romanzo di Patricia Highsmith, Carol è una storia d'amore tra due donne, in un contesto impossibilitato a comprenderle, che si ritrovano a dover decidere se nascondere i loro veri sentimenti per essere accettate dalla società o scegliere di essere ciò che sono senza paura. Tale scelta comporterà rinunce e amarezze da un lato, però costituirà anche e soprattutto una sorta di percorso di crescita per entrambe che le porterà a maturare definitivamente le proprie convinzioni e a vivere i loro veri sentimenti senza sentirsi in colpa. E' una storia di "avere il coraggio delle proprie azioni" significativa per un contesto come quello degli anni '50... che poi non è dissimile dal mondo di oggi. Essenzialmente si riduce tutto al fatto che non deve essere la società a cambiare gli individui (omologandoli al modello che ritiene essere infallibile), ma devono essere gli individui a sentirsi liberi di essere ciò che sono (e a farsi accettare dalla società per questo).

Carol è un film molto sofisticato e raffinato, una storia che ci riporta indietro a quegli anni '50 così attenti alle convenzioni e alle apparenze, in cui in molti sentivano l'esigenza di essere se stessi e di sfuggire a una società falsa e ipocrita. Ottima la ricostruzione dell'epoca e belli i costumi. Splendida la colonna sonora. Bravissime le due protagoniste: Cate Blanchett eccezionale come sempre nel ruolo della tormentata Carol e Rooney Mara di altrettanta bravura nel ruolo di Therese.

Carol è uno dei film meglio diretti e interpretati di questa stagione cinematografica, un film significativo ed emozionante.

Voto: 7,5

martedì 16 febbraio 2016

C'era una volta a New York



New York, 1920. Ewa e Magda hanno lasciato la Polonia sperando di trovare una vita migliore in America. Appena giunte a Ellis Island, Magda viene ricoverata in ospedale e Ewa si ritrova separata dalla sorella. Disperata e con la minaccia di essere rimandata indietro, Ewa accetta l'aiuto di Bruno, un uomo apparentemente gentile che sembra desideroso di aiutarla. Ma Bruno, con la scusa di essere il suo benefattore, finirà per farla lavorare prima in un locale quantomeno equivoco e poi sfruttarla sulla strada. L'incontro con il mago Orlando, cugino di Bruno, aiuterà Ewa a non arrendersi e a sperare di poter ancora essere felice in America...

Film del 2013 diretto da James Gray, C'era una volta a New York (The Immigrant) a detta dello stesso regista si ispira in gran parte alla storia dei nonni che arrivarono da emigranti nell'America del 1923. E in effetti, il film racconta la faccia più buia e difficile dell'immigrazione del secolo scorso, quando centinaia di migliaia di persone raggiungevano gli Stati Uniti in cerca di prospettive e felicità e si ritrovavano a fare i conti con un sistema che li vedeva come numeri - non esseri umani - senza neanche provare ad andare loro incontro. Quella era un'America feroce e senza scrupoli, in cui si poteva sopravvivere solo affilando gli artigli e prosperare sulle sofferenze degli altri. Un'America in cui il sogno americano era soltanto un modo di dire...
In tale contesto Ewa finisce intrappolata nel giogo di Bruno (e del sistema che l'ha prodotto) pur di racimolare il denaro necessario per far uscire la sorella dall'ospedale e impedire che venga rimpatriata; tra umiliazioni e costante paura la donna riesce a trovare la forza di non arrendersi e di ribellarsi a un mondo che vorrebbe trattarla solo come un numero da sfruttare e poi da cancellare come se niente fosse.

Il film offre una buona atmosfera anni '20. Bravissima Marion Cotillard che per l'occasione recita diverse battute in polacco, risultando davvero convincente nel ruolo della ragazza polacca. Bravi anche Joaquin Phoenix e Jeremy Renner.
C'era una volta a New York è una storia di immigrazione, ma è soprattutto una storia sulla ricerca di quella felicità e dignità che troppo spesso la realtà nega alle persone o permette loro solo dopo innumerevoli sofferenze...

Voto: 7,5

domenica 14 febbraio 2016

L'amante di Lady Chatterley



Ferito gravemente al fronte durante la Prima guerra mondiale, Lord Chatterley torna a casa depresso e amareggiato: consapevole di non poter vivere più la vita di un tempo. Lady Chatterley, desiderosa all'inizio di non abbandonare il marito, ben presto comprende di essere condannata a passare il resto della sua vita intrappolata in un matrimonio infelice; così quando conosce l'aitante guardacaccia della tenuta non può fare a meno di innamorarsene e iniziare una relazione con lui. L'amore tra Lady Chatterley e il guardacaccia riuscirà a renderli liberi dalle asfissianti convenzioni che per lungo tempo li hanno imprigionati.

Film tv del 2015 della BBC tratto dal romanzo (a suo tempo) scandalo di D.H. Lawrence del 1928, L'amante di Lady Chatterley racconta l'amore proibito tra una ricca signora dell'alta società e un umile guardacaccia, i quali vengono travolti dalla passione e sfidando le convenzioni di un mondo ipocrita e superficiale riusciranno a trovare il coraggio di vivere il loro sentimento senza nascondersi.
L'anima scabrosa della vicenda oggi fa sorridere, ma all'epoca suscitò grande scandalo! La scelta di Lawrence di trattare il tutto attraverso una tematica tanto forte per la morale dell'epoca appare quasi come una metafora: cioè solo trattando l'infelicità e la ricerca dell'amore vero attraverso una storia controversa poteva essere un modo sufficientemente efficace per criticare un sistema falso e ipocrita che utilizzava regole e convenzioni ormai superate per imporre la sua prigione alle persone. La storia di Lady Chatterley e del guardacaccia che vanno contro tutto e tutti pur di stare insieme è la rivendicazione che ogni persona doveva (e deve) avere il diritto di seguire il proprio cuore a dispetto dell'opinione pubblica su tale questione.

In piena tradizione BBC questo film tv è ben girato e ben recitato. Ottime le location e i costumi. Bravi i protagonisti (soprattutto l'ormai lanciatissimo Richard Madden).
E' sempre bello rivedere i classici sullo schermo perché niente è più significativo di un classico per comprendere il passato (e anche un po' il presente!).

Voto: 7











venerdì 12 febbraio 2016

lunedì 8 febbraio 2016

giovedì 4 febbraio 2016

L'eleganza di Emilia

Ho molto apprezzato il vestito indossato da Emilia Clarke agli Screen Actors Guild qualche giorno fa! Infatti, l'attrice ha sfoggiato un bellissimo Dior fucsia dalle linee ottocentesche, il genere di abito da sera che preferisco!







martedì 2 febbraio 2016

Anna Karenina on ice

Adoro quando i programmi di pattinaggio sul ghiaccio si ispirano al mondo del cinema, quindi era da anni che sognavo e speravo di vedere un programma ispirato ad Anna Karenina! Perché ho sempre immaginato che fosse un tema perfetto per una performance di Ice Dance! Però ormai credevo di non vedere un simile programma neanche quest'anno... e invece sono rimasta sorpresa quando, durante la finale di Ice Dance agli Europei di Bratislava, ho scoperto che la coppia russa formata da Ekaterina Bobrova e Dmitri Soloviev avrebbe pattinato la Free Dance sul tema musicale composto da Dario Marianelli per Anna Karenina! Non potevo credere ai miei occhi! E tra l'altro, durante il riscaldamento avevo notato i costumi dei due pattinatori e mi ero chiesta quale fosse il tema del loro programma: all'inizio non mi ero accorta che il costume di Ekaterina è palesemente ispirato a uno dei costumi più belli del film! Con questo splendido programma i due hanno conquistato la medaglia di bronzo!